La valutazione neuropsicologica consiste nella raccolta, sintesi ed interpretazione di una serie di informazioni sullo stato cognitivo ed emotivo-comportamentale di un individuo. Essa permette di misurare le abilità cognitive (attenzione, memoria, linguaggio, percezione, funzioni esecutive) mediante la somministrazione di test standardizzati di valutazione globale e funzione-specifici.
I pazienti che tendenzialmente usufruiscono di questo tipo di prestazione sono:
- Anziani con difficoltà a carico dell’attenzione, della memoria, del linguaggio e/o delle funzioni esecutive a seguito di demenza senile o di sospetto deterioramento cognitivo associato all’invecchiamento
- Persone con esiti di traumi cranici o cerebrolesioni di varia natura (incidenti, ictus ischemici, aneurismi cerebrali)
- Bambini o adolescenti con sospetto disturbo pervasivo dello sviluppo, autismo, disturbo specifico dell’apprendimento o deficit d’attenzione e iperattività.
La fase valutativa di compone di varie fasi:
- Anamnesi: raccolta dei dati anamnestici al fine di ricostruire la storia clinica del paziente e contestualizzare al meglio il problema presentato. In questa fase lo specialista indaga soprattutto il motivo per cui il paziente è giunto alla valutazione, la modalità di evoluzione del disturbo, la sua personalità premorbosa, la storia medica familiare e l’impatto del disturbo nella vita quotidiana della persona.
- Colloquio con il paziente: utile al fine di raccogliere elementi qualitativi non indagabili mediante i test, serve a valutare il grado di consapevolezza della persona nei confronti del disturbo, la qualità dell’eloquio e l’atteggiamento nei confronti della valutazione.
- Valutazione testistica: somministrazione dei test standardizzati (generali e specifici) al fine di ottenere punteggi statisticamente significativi rispetto a gruppi normativi di riferimento.
- Incontro di restituzione: stesura della relazione clinica e restituzione dei risultati alla persona e ai suoi famigliari al fine di inquadrare la situazione diagnostica e progettare un eventuale intervento riabilitativo.
La fase riabilitativa segue quella valutativa ed è strutturata sulla base dei risultati emersi da quest’ultima. L’obiettivo è quello di recuperare quanto più possibile delle abilità cognitive danneggiate sfruttando la plasticità cerebrale e insegnando alla persona alcune strategie utili a compensare eventuali deficit. La riabilitazione viene personalizzata in base alle specifiche esigenze ed è volta a promuovere la maggiore autonomia possibile nel contesto della vita quotidiana della persona.