Noi sul divano.
Loro dietro allo schermo a migliaia di chilometri, alle Olimpiadi, nel pieno della forma fisica.
Combattono, nuotano, volteggiano, sollevano pesi che fan venire l’ernia solo a guardarli.
Sembrano davvero dei supereroi, delle macchine perfette e senza paura.
Qualche volta vincono, altre volte no. E per questo ridono, piangono, urlano e mostrano una gamma di emozioni così ampia da sbatterci in faccia in un attimo tutta la loro umanità contagiosa, mentre tratteniamo il fiato per loro.
Qualche volta crollano e si tolgono l’armatura: non sono automi invincibili, bensì esseri umani fragili e vulnerabili esattamente come noi.
In queste ore si sta parlando molto di Simone Biles, il mostro sacro della ginnastica artistica che si è ritirata dalle gare senza nascondersi dietro a falsi infortuni e dichiarando in mondovisione di avere una difficoltà di tipo psicologico.
Grazie Simone.
Mi spiego meglio: mi dispiace moltissimo per la sua sofferenza e non la augurerei a nessuno.
Ma il fatto che abbia avuto il coraggio di dichiararla davanti al mondo ha infranto uno dei tantissimi tabù che ancora avvolgono il disagio psicologico.
E ce lo dice lei, che è stata (ed è) una “numero uno”: non importa quanto tu possa essere in forma fisicamente, senza la testa non vai da nessuna parte.
Banale? Forse.
O forse no, pensando a tutte le persone che ancora si vergognano ad andare da uno psicologo o a dire che stanno facendo un percorso psicoterapeutico.
Persone che temono di passare per matte, deboli, instabili, inaffidabili, difettose, ingrate, ecc.
E, invece, sono semplicemente umane.
Simone ci ha insegnato come si fa a voler bene a se stessi, quando tutto diventa eccessivo, quando gli altri si aspettano troppo o quando noi stessi ci poniamo standard estremamente severi e sentiamo di avere il peso del mondo sulle nostre spalle.
Ci si ferma, si fa un passo indietro, si chiede aiuto e ci si prende cura del proprio benessere a 360°.
“I truly do feel like I have the weight of the world on my shoulders at times.”
(“Davvero mi sento come se avessi il peso del mondo sulle mie spalle certe volte”)
Simone Biles
Chiara Bosia
Psicologa Psicoterapeuta
Cognitivo Comportamentale
Torino