Questo termine si riferisce ad un gruppo eterogeneo di disturbi legati a difficoltà nell’acquisizione e nell’uso delle abilità di ascolto, espressione orale, lettura, ragionamento e matematica. Tali problematiche derivano da anomalie nell’elaborazione cognitiva legate in larga misura a qualche disfunzione di tipo biologico in presenza di un quoziente intellettivo nella norma (o superiore) e senza disturbi in una modalità sensoriale (es. cecità o sordità).
Con il termine “disturbo” si indica un’alterazione di uno o più processi all’interno di un sistema, da cui risulta la perdita totale o parziale di una funzione o un suo uso inefficiente. Si parla di “disturbo” e non di “difficoltà” poiché vi è una disfunzione a carico del sistema nervoso centrale e l’intervento riabilitativo non normalizza la condizione. Tale disturbo è inoltre “specifico” dal momento che implica il coinvolgimento di componenti e processi specializzati di elaborazione. Infine, il termine “apprendimento” è qui inteso nel suo senso più vasto, ovvero come insieme di processi interconnessi a più livelli del nostro sistema cognitivo, che consentono di modificare i nostri comportamenti ed estrarre delle regolarità da input esterni ed interni attraverso l’esperienza.
In pratica si tratta di bambini e ragazzi che presentano un deficit a carico dell’automatizzazione dei processi; questo significa che tutte quelle informazioni che gli altri tendono a rendere automatiche (es: leggere l’orologio, le tabelline, i mesi dell’anno) per loro non si automatizzano mai, richiedendo ogni volta un ingente sforzo a livello cognitivo.
Il manuale diagnostico DSM-5 (APA, 2014) descrive 6 possibili condizioni che possono concorrere alla diagnosi:
- Lettura inaccurata e lenta
- Difficoltà nel comprendere il significato di ciò che viene letto
- Difficoltà nella scrittura
- Difficoltà nell’espressione scritta
- Difficoltà nel dominio numerico
- Difficoltà nei processi di ragionamento matematico.
Il disturbo può avere una gravità lieve, moderata o grave.
SINTOMI
Possibili sintomi fisiologici: mal di testa, mal di pancia (vedi sintomatologia ANSIA)
Sintomi cognitivi: distraibilità, pensieri negativi, problemi di memoria, deficit di automatizzazione
Sintomi emotivi: bassa AUTOSTIMA, concetto di sé negativo, sensazione di non essere capiti dagli altri, percezione di essere poco responsabili del proprio apprendimento, frustrazione, ansia, tensione
Sintomi comportamentali: tendenza ad abbandonare precocemente i compiti, ripetuti tentativi di non andare a scuola, evitamento del compito temuto (leggere, scrivere o calcolare)
TRATTAMENTO
Il trattamento deve essere differenziato in base alla tipologia del disturbo e in relazione alle differenze individuali dei vari soggetti. Se da un lato è vero che non esiste una “cura definitiva” per i disturbi specifici dell’apprendimento, dall’altro è necessario ricordare che le abilità deficitarie possono essere potenziate mediante programmi specifici e ci sono alcuni strumenti estremamente utili che possono essere forniti alla scuola e alle famiglie per aiutare i ragazzi in difficoltà. La durata e l’efficacia di un trattamento dipendono da:
- Gravità e pervasività del disturbo
- Motivazione al trattamento
- Collaborazione tra specialisti, famiglie, scuola e gruppo dei pari
ATTENZIONE
Un disturbo specifico dell’apprendimento non riguarda solo la scuola, ma ogni momento della vita di questi ragazzi. È importante non trascurare l’ampia gamma di aspetti emotivo e relazionali legati ai DSA, quali, ad esempio, la bassa autostima, la demotivazione scolastica, l’aggressività o le difficoltà relazionali. Spesso questi bambini vengono considerati semplicemente come distratti o svogliati, subiscono numerosi rimproveri a casa e a scuola e si sentono meno intelligenti dei loro compagni, nonostante il loro quoziente intellettivo risulti pienamente nella media o al di sopra. Una diagnosi precoce (fine della seconda elementare per la dislessia, la disortografia e la disgrafia; fine della terza elementare per la discalculia) è fondamentale per attuare un intervento immediato, fornire da subito gli strumenti adeguati e limitare il più possibile il disagio associato a tali disturbi.