La consulenza psicologica rappresenta una modalità di intervento propria dello psicologo – e come tale disciplinata e prevista dalla legge 56/89 che definisce la professione – diversa dalla psicoterapia. Essa si concentra su una specifica questione portata dalla persona (e non su determinate problematiche di personalità come può avvenire in una psicoterapia) e si attua in un numero limitato di incontri a seguito dei quali potrà decidere quali strategie adottare, compreso se avvalersi o meno di un successivo percorso di psicoterapia, adottando una prospettiva più propositiva e meno passiva sulle questioni che lo riguardano.
Uno degli obiettivi più generali di una consulenza psicologica è quello di aiutare la persona a recuperare un senso di maggiore autoefficacia e competenza nell’occuparsi delle proprie vicende e nel perseguire i propri obiettivi.
“Non pretendiamo che le cose cambino, se facciamo sempre la stessa cosa. La crisi è la migliore benedizione che può arrivare a persone e Paesi, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dalle difficoltà nello stesso modo che il giorno nasce dalla notte oscura. È dalla crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. (…) Senza crisi non ci sono sfide, e senza sfida la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. È dalla crisi che affiora il meglio di ciascuno…” Albert Einstein (1955)
La consulenza psicologica è indicata nei casi in cui l’individuo si trovi ad affrontare:
- conflitti di varia natura (personali, familiari o lavorativi);
- periodi di cambiamento o difficoltà decisionali su tematiche emotivamente importanti (famiglia, lavoro, ecc.);
- momenti di confusione e disorientamento associati ad elevata sofferenza emotiva (separazioni, lutti, malattie croniche o invalidanti);
- difficoltà legate al rapporto genitori-figli nei periodi dell’infanzia e dell’adolescenza;
- disagi di coppia e problematiche legate alla sfera della sessualità.